sabato 16 maggio 2009

I giochi e i giocattoli dei nostri nonni a Francavilla /Our grandparents' games and toys in Francavilla

Quante volte ci siamo sentiti dire dai nostri genitori o dai nostri nonni:” Ma che giochi fate, i nostri sì che erano giochi !”. Ora ci è venuto il desiderio di conoscere i loro giochi ed è per questo che abbiamo deciso di intervistare i nostri nonni per conoscere e riproporre a noi stessi il loro modo di trascorrere il tempo e il loro modo di divertirsi. Li abbiamo intervistati e ci siamo convinti che avevano ragione. Noi trascorriamo troppo tempo in solitudine davanti al televisore mentre loro stavano sempre in compagnia in mezzo alla strada, dalla mattina alla sera . Giocavano e si divertivano un mondo. I loro giochi erano coinvolgenti, spesso pericolosi, ma quasi sempre molto interessanti, da tutti i punti di vista, in quanto erano giochi che prevedevano fantasia, intelligenza,tattica, abilità, resistenza e persino creatività. Già, perché il più delle volte erano loro stessi che dovevano costruire i loro giocattoli, dal monopattino alla carrozza, dalla fionda all’arco con le frecce, dal pallone costruito con staccë al ruòllë, ecc. Noi abbiamo provato a rifare i loro giochi e abbiamo constatato che erano davvero bravi nell’eseguirli. Li abbiamo rifatti nelle nostra palestra, con il tappeto in gomma, con le scarpe da ginnastica ai piedi, con il materasso per attutire eventuali cadute, e tuttavia abbiamo incontrato molte difficoltà. Essi, invece, li eseguivano in mezzo alla strada selciata, con ai piedi pesanti scarponi, senza tuta e soprattutto senza materassino per attutire delle cadute che sicuramente ci sono state.
How many times we heard to say to us by our parents or our grandparents: “But what games you play, ours, certainly, were games!” Now the wish to know their games was born in ourselves and that’s why we decided to interview our grandparents to know and repropose to ourselves their way to spent the time and have fun. We interviewed them and convinced ourselves that they were right. We spent our time in loneliness opposite the television as they always stayed in company on the road , from the morning to the evening. They played and had a lot of fun. Their games were captivating , often dangerous, but quite always very interesting, from every point of view, as they were games that provided fantasy, intelligence, tactic, ability, resistance and even creativity, Yes, because the more of the times they had to make their toys for themselves, from the scooter to the carriage, from the catapult to the bow with the arrows, from the ball made with the “staccë”( flat stones) to the “ruòllë” (tumble), etc. We tried to replay their games and realized they were really good at playing them. We replayed them in our gym, with the gum carpet, with the trainers at our feet, with the mattress to cushion the falls, and all the same we had many difficulties. They, instead, played them on the paved street, with at their feet heavy boots, without track suit and moreover without mattress to cushion the falls that surely there have been.



Ecco cosa abbiamo trovato / Here's what we found out:
  • Scàrëchë ( Scarico) / Unloade
  • Mażżë e pìżżëchë (mazza e lippo) / The mallet and the rug
  • U judëcë ( Il giudice) / The judge
  • U šcàffë ( lo schiaffo) /The slap
  • I Staccë (Le pietre piatte) / The flat stones
  • Trùżżë (Batti Bottone) /Hit the button
  • Żë mònëchë ( Zio monaco) /Uncle monk
  • ‘A menapètrë (La fionda) / The catapult
  • ‘A mmùccë (Nascondino) / Hide – and – seek
  • Sèttë canzìppë /( La cavallina) / the horse/The leapfrog
  • Gùnë, së mòndë ( La cavallina) / The horse/ The leapfrog
  • Saccë na’ cosacusellë ( Indovinelli) /Riddles
  • “Rëggínë rëggínèllë” (Regina reginella) / Queen little queen
  • 'A Cambǽnë( La Campana) - The bell / The hopscotch
  • I lǽtrë (Guardie e ladri) / Guards and robbers
  • U cìrchjë ( il cerchio) / The circle
  • ‘A mmàvëcë (l’altalena oscillante) / The swing
  • “A pupëtarèllë” (L’altalena a terra) / The seesaw
  • ‘A mùrrë ( La morra) / The “morra” (twisted face)
  • U ruòllë (La ruzzola) / The tumble
“GÚNË SË MÓNDË” (Cavallina)-The horse / The Leapfrog




Era un gioco di abilità e di destrezza che prevedeva la partecipazione di 5 o 6 persone al massimo. Si faceva la conta e il “contato” fungeva da cavallina. Gli altri saltavano la cavallina recitando una filastrocca, posando contemporaneamente un oggetto sul dorso del cavallo e riprendendolo al passaggio successivo senza farlo cadere o accompagnando il salto con gesti quali: grattatina sul dorso, calcetto nel sedere e così via. Chi sbagliava sostituiva il compagno che fungeva da cavallina.
It was an ability and dexterity game that required the participation of 5 of 6 people at most. They did the counting and the “counted” acted as a horse. The others jumped the horse saying a chant, putting in the meantime an object on the back of horse and taking it at the next passage without letting it fall or accompanying the jump with gestures as :little scratching on the back, little kick on the bottom an so on . Who got wrong replaced the mate acted as a horse.


“ SËTTË CANZÌPPË”( Cavallina) - The horse / The Leapfrog





Era un gioco a cui partecipavano più giocatori. Era una variante della cavallina: il primo si metteva a dorso d’asino e gli altri saltavano e man mano ognuno di loro si metteva a sua volta a gobba d’asino e gli altri continuavano a saltare recitando una breve filastrocca.
It was a game in which more players were involved. It was a change of the “cavallina” ( leapfrog): the first acted at back of a donkey and the other ones jumped and little by little in his turn each one of them acted at the back of a donkey and the other ones continued to jump saying a little chant.


“SCÁRËCHË (Scarico) -Unloaded

Questo gioco prevedeva abilità,destrezza, resistenza fisica ed anche tattica.Si formavano due squadre da 3 o 4 componenti. Una squadra si poggiava su di un muro formando un ponte e l’altra doveva saltarci sopra .Compito della prima squadra era quello di dare meno spazio possibile alla seconda, di resistere fino a quando uno degli avversari non fosse scivolato da sopra o di dire “Scàrëchë” una volta che si fosse resa conta di non farcela a mantenere il peso degli avversari o che gli avversari erano ben posizionati su di loro.Il compito della seconda squadra invece era quello di posizionarsi bene sul dorso degli avversari e di resistere fino a quando uno dei giocatori della prima squadra non pronunciasse la parola “Scàrëchë”.Era importante stabilire tatticamente chi dovesse saltare per primo e chi per ultimo, e questo si decideva in base all’abilità e alla destrezza dei giocatori. Se si sbagliava si scambiava il ruolo con l’altra squadra.
This game required ability, dexterity , physical strength and also playing tactics.They formed two teams of 3 or 4 components. A team leaned against a wall forming as a bridge and the other one had to jump on there.Task of the first team was to give the less place possible to the second one, to resist till when one of the adversaries didn’t slide from up and to say “Scàrëchë”( Unload) once it realized to not be able to support the adversaries heavy or that the adversaries were well placed on them.Otherwise task of the second team was to place themselves well on the back of the adversaries and to resist till when one of the first team players didn’t say “Scàrëchë” (unload). Deciding tactically who had to jump firstly or lastly was important, and they decided that in order to the player’s ability and dexterity . If they got wrong they changed the role with the other team.


“MAŻŻË E PÌŻŻËCHË” (Mazza e Lippo)- Mallet and rung




Era un gioco a due. Gli attrezzi erano un bastone ( ‘a mażżë) ed uno più corto ben appuntito alle estremità ( u pìżżëchë). A turno i giocatori dovevano lanciare “u pìżżëchë” il più lontano possibile colpendolo su una punta e poi colpendolo mentre era in aria. Il vincitore aveva diritto alla “cudjǽtë” : Il vincitore effettuava un altro tiro, si posizionava sul punto raggiunto dal “pìżżëchë”, e aveva inizio una corsa: il vincitore correva a marcia indietro e il perdente lo doveva raggiungere e riportare a spalle al punto di partenza.
It was a game for two. The tools were a stick (‘a mażżë) and a shorter one well sharp at the ends( u pìżżëchë).At their turn the players had to launch the rung (“u pìżżëchë”) as far as they could hitting it on one end and then hitting again in the meantime it was in the air. The winner had the right to the “cudjǽtë”: the winner did another throwing, placed himself in the point reached by the “pìżżëchë” ( rung), and a running started : the winner run backwards and the loser had to reach him and carry him on his shoulders to the start point.

“U ŜCÁFFË” ( Lo schiaffo )-The Slap



Era un gioco che coinvolgeva più persone. Si faceva la conta e il contato si metteva “sotto” coprendosi il viso con una mano e tenendo l’altra sotto l’ascella con il palmo rivolto all’esterno. I compagni davano un forte schiaffo sulla sua mano e lui doveva indovinare chi lo aveva colpito. Se indovinava, questi prendeva il suo posto, altrimenti toccava ancora a lui stare “sotto”.It was a game that involved more people. They did a count and the counted put himself “ sotto” ( below) hiding his face with a hand and keeping the other one under his armpit with the palm towards outside. The mates gave him a strong slap on the hand and he had to guess who hit him. If he guessed , this one took his place, otherwise it was his turn to stay "sotto” (below) again.

“STACCË” (Le pietre piatte) -The flat stones

Il gioco prevedeva la partecipazione di 2 o più giocatori. Era un gioco simile al gioco delle bocce. La differenza consisteva esclusivamente nel fatto che al posto delle bocce si utilizzavano delle pietre piatte.
The game expected the participation of two or more people. It was a game similar to the bowls game. The difference consisted only in the fact the they used flat stones instead of bowls.

“ŻË MÓNËCHË”( Zio monaco) - Uncle monk

Il gioco prevedeva la partecipazione di 2 o più giocatori come per il gioco delle “staccë”. Si piazzava un barattolo, con sopra dei bottoni o delle monetine, alla distanza di alcuni metri. A turno si lanciavano delle pietre piatte con cui bisognava colpire il barattolo facendo cadere i bottoni o le monetine. Se questi oggetti cadevano vicino alla pietra, il giocatore se ne impossessava, altrimenti il gioco continuava fino al loro esaurimento.
The game expected the participation of 2 or more people just like for the “staccë” game. They placed a tin, with some buttons or some little coins above , at the distance of some meters . at their turn the
y threw some flat stones using which they had to hit the tin letting fall the buttons or the little coins. If these objects fell near the stones the player took possession of them, otherwise the game continued until they finished.

“TRÚŻŻË” (Batti Bottone) – Hit the button

Si giocava essenzialmente in due, raramente con più giocatori. Anche in questo gioco si utilizzavano i bottoni o delle monetine battendole contro una porta di legno e facendole rimbalzare sul selciato in modo da avvicinarsi il più possibile a quella dell’avversario. Se era abbastanza vicina da toccarla con il palmo della mano, il lanciatore se ne impossessava.
They played essentially in two, rarely with more players. Also in this game they used buttons or little coins hitting them against a wooden door and letting them bounce on the pavement in the way they went as more as possible to the adversary one. If it was quite close to touch it with hand palm, the launcher took possession of it.

“ ‘A MENAPÈTRË” (La fionda) – The catapult





Era un gioco molto comune e i ragazzi lo facevano mirando a un barattolo ma anche “cacciando” gli uccellini. In pratica i ragazzi si costruivano la fionda con una forcella di legno, con due elastici e un pezzo di cuoio e la utilizzavano per i loro giochi.
It was a very common game and the kids did it taking aim at a tin but also “hunting” birds. Practically the kids made for themselves a catapult with a wooden fork, with two elastics and a piece of leather and used it for their games.

“ ‘A MMÚCCË” (Nascondino) / Hide – and – seek

Questo gioco è rimasto invariato nel tempo. Un bambino si copriva gli occhi e contava mentre gli altri si nascondevano. Al segnale stabilito doveva scoprire i compagni fino all’ultimo. Se ci riusciva, il primo che aveva scoperto prendeva il suo posto, altrimenti toccava ancora a lui mettersi “sotto”.
This game remained unchanged during the time . A child covered his eyes and counted in the meantime the other ones hid themselves. At the fixed signal he had to seek the mates till the last one. If he could to do it , the first one he had found took his place, otherwise it was his turn to stay “sotto” (below) again.

“SACCË NA’ COSACUSELLË” ( Indovinelli) – Riddles

Era un gioco a cui partecipavano maschi e femmine. Si faceva all’interno delle abitazione e, quindi, soprattutto nelle giornate piovose. Era il classico indovinello che iniziava sempre così: Saccë na’ cosacusellë.
It was a game in which boys and girls participated. They played it inside the houses and, so, mostly in the rainy days. It was the classical riddle that always started in this way : Saccë na’cosacusellë ( I know a little thing).


“RËGGÌNË RËGGÌNÈLLË”(Regina reginella – Queen little queen

Anche questo gioco si faceva soprattutto all’interno delle abitazioni durante le giornate piovose e con la partecipazione di tutti i bambini presenti. Tutti i bambini si metteva in riga ad eccezione di una che era la reginella. A turno i bambini recitavano la filastrocca “ Regina reginella, quanti passi mi fai dare per arrivare al tuo castello con la fede e con l’anello?”. La regina rispondeva a suo piacimento facendo fare passi da formica, da leone, da cavallo, e così via , favorendo chi aveva deciso di far giungere per primo presso di lei e di prendere così il suo posto. A questo punto il gioco ricominciava da capo.
Also this game was played mostly inside the houses during the rainy days and with the participation of all those present. All the children placed themselves in row except that was the “ reginella” ( little queen). At their turn the children said a chant ”Queen little queen, how many steps you let me walk to arrive to your castle with the wedding ring and with the ring?”. The queen answered as she liked letting them walk ant , lion, horse, and so on, steps, favouring whom she had decided to let arrive first next to her and take so her place. At this point the game started again.

‘A CAMBǼNË – ( LA CAMPANA) - The bell / The hopscotch





Era un gioco essenzialmente femminile. Per terra si disegnava un grande rettangolo , sormontato da un semicerchio, suddiviso a sua volta in altri rettangoli più piccoli numerati. Il gioco consisteva nel saltellare su di una gamba da un rettangolo all’altro, lanciando una pietruzza volta per volta in ogni riquadro e riprendendola durante il percorso, facendoli tutti all’andata e al ritorno. Vinceva chi compiva tutto il percorso senza fare errori.
It was an essentially girls’ game. On the pavement they drew a big rectangle, surmounted by a semicircle, divided in its turn in other smaller numbered rectangles . The game consisted in hopping on one leg from a rectangle to the other, throwing a little stone little by little in each square and taking it again on the way, doing all the ones at the outward and at the return. Who did all the way without mistakes won.

U CÌRCHJË ( il cerchio) – The circle

Il gioco consisteva nel far rotolare un cerchio di ferro guidandolo con una bacchetta, anch’essa di ferro, che terminava con un uncino atto ad agganciare il cerchio.
The game consisted in rolling an iron circle guiding it with a stick, as well in iron, that ended with a hook suitable for coupling the circle.


“‘A MMÁVËCË” (l’altalena oscillante)- The swing

Era la classica altalena. Si legavano le estremità di due funi al ramo di un albero, di solito, e alle altre due estremità si legava una tavola su cui ci si sedeva. A turno si saliva sulla tavola mentre un compagno aveva il compito di spingere.
It was the classical swing. They tied up the ends of two ropes at a tree branch, usually, and at the other two ends they tied a board on which they sat . At their turn they went up the board as a mate had the task of pushing.

“’A PUPËTARÈLLË” (l’altalena a terra) / The seesaw

Era l’altalena “a terra”. Si posava un tronco per terra e di traverso una tavola alle cui estremità si sedevano i due ragazzi. Il gioco sfruttava il principio delle leve per equilibrare i pesi.
It was the seesaw “on the ground”. They put a trunk on the ground and sideways a board at which ends two kids sat down. The game used the lever principle to balance the weights .

“U JUDËCË” ( Il giudice) – The judge
Questo gioco si faceva soprattutto nel periodo invernale: primo, perché si utilizzava un osso ricavato dall’uccisione del maiale, secondo, perché serviva anche a riscaldarsi dal freddo invernale. Era un gioco virile, per cui prevedeva la partecipazione di soli maschi. A turno si lanciava l’osso del maiale a mo’ di dado e dalla posizione che assumeva per terra si assegnava il ruolo dei giocatori. Le posizione erano quattro: ciùccë, judëcë, màżżë e la neutra. Assegnati i ruoli, si lanciava l’osso a turno e, a secondo della posizione, il giudice comminava la sentenza che veniva eseguita dal mazziere utilizzando un fazzoletto attorcigliato.
This game was played mostly during winter time: firstly , because they used a bone made out from the pig killing, secondly, because it was useful to warm themselves from the winter cold. It was a male game, so it expected the participation of the only boys. At their turn they threw pig bone as a dice and from the position it assumed on the ground they assigned the players’ role. The position were four: “ciùccë” (donkey), “judëcë” ( judge), “màżżë” ( mace) and the neutral. Assigned the roles, they threw the bone at their turn and , in order to the position, the judge inflicted the judgment that was executed by the mace bearer with a twisted handkerchief.

“I LǼTRË” (Guardie e ladri) – Guards and robbers

In questo gioco fatto da un gruppo di ragazzi, il contato si copriva gli occhi mentre gli altri si nascondevano. Il contato, che fungeva da guardia, doveva scovare, rincorrere e arrestare gli altri, che fungevano da ladri.
In this game played by a group of kids , the counted hid his eyes in the meantime the other ones hid themselves. The counted , that acted as a guard, had to seek, chase and arrest the others, that acted as robbers.

“ A MÚRRË” (La morra) – The “morra”( from the Germany murre: twisted face)




Questo gioco ancora persiste nelle nostre campagne. Il confronto avviene tra due giocatori o tra due squadre e si tratta di indovinare il punteggio che si forma aprendo le dita della propria mano con le dita che apre l’avversario. Chi arrivava per primo alla meta stabilita vinceva. Anche qui il premio consisteva in una bevuta di vino ( fra gli adulti naturalmente).
This game still persists in our countries. The competition is between two players or two teams and guessing the score formed opening our own fingers with the fingers opened by the adversary is the purpose of the game. Who arrived first to the established aim won. Also here the prize was a wine drink( among the adults of course).

“ U RUÓLLË” (La ruzzola) – The Tumble

Si giocava a due squadre: consisteva nel lanciare, facendolo rotolare, un disco, “ u ruòllë”, di legno molto duro, lungo la strada per un percorso stabilito di andata e ritorno. Ovviamente vinceva chi arrivava per primo. I vincitori avevano diritto al premio che, generalmente, consisteva in una bottiglia di vino. Questo gioco aveva inizio di regola in una strada del paese chiamata “Via nova vecchia”, dove si trovava, e si trova tuttora, la cantina di “zì Vicienzë Gioia”.
They played with two teams: it consisted in throwing, letting it roll, “ u ruòllë” , a wooden very hard disk, along the street for an established toward and backward way. Obviously who arrived first won. The winners had the prize right that, usually, consisted in a bottle of wine( for adults !). This game usually started in a street of the town called ” Via nova vecchia”, where was , and still now is , the “zì Vicienzë Gioia” ‘s ( uncle Vincenzo Gioia) cellar.


ALTRI GIOCHI/MORE GAMES

Ovviamente c’erano tanti altri giochi, come il pallone, la bicicletta , il monopattino, la carrozza, le bambole, l’arco,la banda,ecc. ma la nostra attenzione si è focalizzata soprattutto su quelli descritti perché ci sono sembrati più originali o più curiosi.
Obviously there were many other games , just like football, bike, scooter, carriage , dolls, bow, band, etc. but we mostly focalize our attention on those ones we described because they looked us more original or funnier.

Mario e la Classe 5^B - Scuola Primaria "A. Ciancia" - Francavilla in Sinni (PZ)- Italia

























































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