venerdì 28 dicembre 2007

I Presepi per il Natale 2007 /Cribs for Christmas 2007

Allestimento natalizio con albero e presepio realizzato dai ragazzi della classe 5^B / Christmas preparation with Christmas tree and Crib made by the class 5 B children
Presepio generale realizzato dai ragazzi della classe 5^B/ Total crib made by the class 5 B childrenParticolari: i mestieri/ Details:the jobs
Particolari: le statuine tipiche decorative / Details: tipycal decorative little statues
Dettaglio della grotta del presepio / Crib stable detail Particolari: il mulino a vento e lo “zampognaro”/ Details:the windmill and the piper
Presepe della 2^A /Class 2 A crib
Presepe della 2^B / Class 2 B crib
Presepe della 4^B / Class 4 B crib
Presepe della 4^A / Class 4^A cribIl bosco di abeti rossi dei ragazzi della 3^A/ The red firs wood made by the Class 3 A children
Presepio realizzato dai ragazzi della 3^A /Crib made by the 3 A children
Presepio realizzato dai ragazzi della 5^A / Crib made by the Class 5 A children
Alberi ed illustrazioni preparati dai bambini della Scuola dell'Infanzia/ Christmas trees and drawings made by the Infant school children

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Cartoline di Natale/ Christmas cards

Gli alunni della 4^B e della 5^A augurano a tutti buone feste!/ Class 4 B and 5A children wish happy festivities to you all!








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domenica 23 dicembre 2007

Come festeggiamo il Natale/How we celebrate Christmas

Così gli alunni della 5^A hanno descritto ai loro partners inglesi il loro Natale /In this way the class 5A children described their Christmas to their English partners:

Prepariamo l'albero di Natale ed il presepe.


Decoriamo la nostra casa, la nostra scuola ed il nostro paese con stelle, luci e festoni.



La Notte di Natale andiamo in chiesa, mettiamo Gesù bambino nel presepe e festeggiamo con Panettone e spumante.

Riceviamo anche regali da Babbo Natale.




Il Giorno di Natale riceviamo regali e facciamo il pranzo di Natale con la nostra famiglia.


Mangiamo Panettone, "Cannaricoli", "Crespelle" e "Panzerotti" ( frittelle tipiche della nostra regione Basilicata).



La Notte di Capodanno festeggiamo con fuochi di artificio, balli e grandi cenoni di Capodanno.



Mangiamo zampone con lenticchie per augurare buona fortuna a tutti.



Il 6 Gennaio riceviamo doni dalla Bafana. E' una buona vecchia strega che scende giù dal camino.

















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sabato 22 dicembre 2007

In giro per i Frantoi/Around the oil mills

In giro per i frantoi

Lo scorso 11 c.m. gli alunni della classe 4^B della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” hanno effettuato la visita al frantoio “Gioia-Morelli”.
E’ stata una visita interessante che ha coinvolto molto gli alunni, perché già a conoscenza dei metodi di lavorazione delle olive, avendo già visitato il frantoio “De Marco”, ma soprattutto perché hanno potuto confrontare i diversi metodi di lavorazione e vedere passo passo il cammino delle olive dalla tramoia alla molazza, al torchio, al separatore ed infine nei contenitori e da qui alla pesa.
Già, perché il frantoio “Gioia-Morelli”, a differenza del frantoio “De Marco”, che è completamente automatico, è un frantoio meccanico tradizionale, con le ruote che girano sulla molazza, con la pasta delle olive che viene messa nei diaframmi ( in sostituzione degli antichi fiscoli), con le presse idrauliche che schiacciano la pasta e con la presenza di alcuni lavoratori che dirigono e completano manualmente il lavoro delle macchine.
Gli alunni hanno immediatamente notato la differenza dei due frantoi, anche per la presenza all’interno del locale di un grande cumulo di sansa che nell’altro veniva depositato meccanicamente al di fuori del locale stesso e che rendeva scivoloso il pavimento costringendoli a camminare guardinghi.
Si sono soffermati incuriositi dal movimento delle ruote che giravano instancabili sulla molazza schiacciando le olive, e dal solerte lavoro degli operai che impilavano i diaframmi, carichi di pasta, sul carrello, che poi veniva spinto sotto la pressa idraulica che sostituisce l’antico torchio manovrato dalle braccia degli uomini.
Dopo aver osservato con crescente interesse i vari processi, hanno rivolto numerose domande al giovane proprietario che ha soddisfatto la loro curiosità con cortese sollecitudine.
Infine,con le scarpe sporche di olio e di sansa, con qualche conoscenza in più e con in testa una domanda che non avevano osato porre al giovane imprenditore ( Per quale motivo in questo frantoio non lavate le olive prima di metterle nella molazza?), sono rientrati a scuola giusto in tempo per evitare un furioso acquazzone che subito dopo si è abbattuto sul nostro paese.

Around the oil mills

On the last 11th c.m. the children of the class 4B of the primary school of the Istituto Comprensivo “Don Bosco” visited the “ Gioia – Morelli” oil mill.
It was an interesting visit that involved very much the children because they already had the knowledge of the different olive working processes , as they had already visited the “De Marco” oil mill, but especially because they could compare different way of oil production processes and see step by step the olives journey from the hopper, to the millstone, to the press, to the decanter and finally to the containers and from here to the weighing machine.
Yes, because the “Gioia-Morelli” oil mill, instead of the “De Marco” oil mill, that is completely automatic, is a traditional mechanical oil mill, with the wheels that turn on the millstone, with the olive paste that they put into the diaphragms ( in replacement of the ancient “fiscoli”), with the hydraulic presses that mash the paste and with the presence of some workers that guide and complete by hand the machines work.
The children noticed in a spot the difference between the two oil mills, also for the presence inside the room of a big husk heap that in the other one was put down mechanically outside the same room and that made the floor slippery allowing them to walk cautious.
They fixed their attention made curious about the wheels movement that turned tireless on the millstone crushing the olives, and about the diligent work of the workers that piled up the diaphragms, full of paste, on the trolley, that afterwards they pushed under the hydraulic press that replace the ancient press handled by the men arms.
After looking with growing interest the many processes , they asked many questions to the young owner who satisfied their curiosity with friendly promptness.
Finally, with their dirty of oil and husk shoes , with some more knowledge and with a question that they didn’t dare to ask the young entrepreneur in their head ( Why in this oil mill don’t you wash the olives before putting them into the millstone?) they came back to school just in time to avoid a furious storm that immediately afterwards hit our town.La molazza in cui vengono schiacciate le olive / The millstone where the olives are crushed
I diaframmi pieni di pasta di olive/The diaphragms full of olive paste
Una pila di diaframmi/ A pile of diaphragms
Le presse idrauliche /The hydraulic presses
Il separatore e l'olio/ The decanter and the oil
Un contenitore sulla pesa / A container on the weighing machine
Un cumulo di sansa nel frantoio / A husk heap inside the oil mill

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venerdì 21 dicembre 2007

La Coppa del Mondo a Francavilla in Sinni:"Ero lì con i miei alunni!"/ The World Cup in Francavilla in Sinni:"I was there with my pupils!"


La coppa del mondo a Francavilla in Sinni :”Ero lì con i miei alunni!”

È stato un evento davvero eccezionale: la coppa del mondo è arrivata a Francavilla. E’ successo venerdì 14 c.m. Per interessamento del sig. Franco Cupparo,imprenditore locale e presidente della squadra calcistica del nostro paese, Francavilla ha avuto l’onore e il piacere di ospitare questo grande evento, un evento davvero grande ed irripetibile.
La coppa è stata esposta nel palazzetto dello sport “Luigi Console” con grande afflusso di pubblico.
I bambini della scuola primaria, limitatamente alle classi 3^, 4^ e 5^, hanno avuto il piacere di partecipare a questo evento dalle ore 10.30 alle ore 12.00.
Sono arrivati a bordo degli scuolabus pieni di ansia e di grande aspettativa,per cui altrettanto grande è stata la loro delusione nel vedere che la coppa non era come la immaginavano: grande, se non enorme. Ne avevano tanto parlato, discussioni infinite, tifo al cardiopalma, tante ore passate davanti allo schermo televisivo, giornali sportivi divorati insieme a mamma e papà, tanta rabbia per la testata di quel giocatore francese di cui ora non ricordano più il nome ma che allora avrebbero volentieri preso a pedate nel sedere, mulinelli fatte con le macchine per le vie del paese con in gola il grido di “ITALIA, ITALIA” e con i tricolori che svettavano dai finestrini e sventolando salutavano i loro fratelli più grandi e più piccoli esposti ai balconi e alle finestre di tutte le case, e tutto per quella cosa, bella sì ma così insignificante, esposta e protetta da una struttura in plexiglas e da due omoni in divisa di gala, sorridenti ma comunque preoccupanti, con degli occhi che sembravano dire: “Guarda ma non toccare, se no…”.
Tutto questo pensavano i ragazzi , con indosso una maglietta offerta dagli organizzatori, in fila nell’attesa di vedere più da vicino questa tanto decantata meraviglia. Man mano che si avvicinavano alla coppa però qualcosa cambiava dentro di loro, i visi si facevano più distesi, la curiosità si affacciava nei loro occhi, il desiderio di vederla si faceva più intenso ed infine la meraviglia esplodeva incontenibile in un continuo ripetere “Hai visto come è bella?”, “E’ piccola ma chi sa quanto pesa!”, “Ma sarà di oro massiccio?”, e così via, e per un attimo hanno risentito l’orgoglio di essere campioni del mondo insieme ai loro idoli, e come loro, tutti insieme, in piedi e con la mano sul cuore, hanno cantato l’inno nazionale e sembrava che per il palazzetto non echeggiasse l’antico, fiero inno cantato da tanti valorosi combattenti, ma una sana , romantica ed orgogliosa melodia pregna di vita e di gioia di vivere.

The World Cup in Francavilla in Sinni: “I was there with my pupils!”

It was a really exceptional event: the World Cup arrived in Francavilla. It happened on Friday 14th December, by the good offices of Franco Cupparo, entrepreneur and president of our town football team, Francavilla had the honour and the pleasure to give hospitality to this big event, a really big and unrepeatable event.
The Cup was shown in the in the Sport Palace “Luigi Console” with a big flow of people.
The children of the primary school, in limited way with the classes 3, 4, 5, had the pleasure to take part in this event from 10.30 to 12.00. they arrived by the school buses full of anxiety and big expectations, for which as much big was their disappointment in seeing the Cup was not such as they imagined it: big, if not enormous. They had talked a lot about it. Everlasting discussions, palpitations being fan, many hours spent watching TV, sport newspapers devoured with mum and dad, so much anger for the head hit of that French player whose name now they don’t remember but that at that time they’d have likely kicked, car whirlwinds for the town street with the cry “ ITALY! ITALY!” in their throat and with the Tricolore at the windows that flying greeted their bigger and smaller brothers shown at all the houses balconies and windows, and everything for that thing, of sure beautiful but insignificant, shown and protected by a plexigas structure and by two huge men in formal uniform, cheerful but worrying as well with their eyes that looked to say:” Look but don’t touch, otherwise…”
All that the children were thinking, wearing a T-shirt given them as a gift by the organizers, in queue looking forward to seeing with their eyes such as praised wonder.
But as they approached near the Cup something changed inside themselves, their faces became more relaxed, the curiosity appeared in their eyes, the desire to see it became more intense and finally the irrepressible astonishment blew up in a ongoing repeating : “Have you seen How beautiful it is?”,” It’s small but who knows how much it weighs?”, “But will it be made of solid gold ?”,and so on, and for a while they reheard the pride for being champions of the world with their idols, and just like them, all together, standing up with their hand on their heart, sang our national anthem and it looked as if, not the ancient proud anthem sang by many brave warriors, but a sound, romantic and proud melody full of life and of joy of living re-echoed through the sport palace.

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